La parola agli Antichi: Strabone e le cavalle licofore.

Strabone di Amasea è un autore greco vissuto tra il primo secolo avanti Cristo e il primo secolo dopo Cristo, la cui fama è legata all’opera geografica che ha lasciato in eredità. I Geographika si articolano in ben 17 libri, seppure gli studiosi ritengano non si tratti di un’opera completa, in cui Strabone non si limita a dare una descrizione fisica del territorio, ma ne tramanda anche i racconti, i miti, le leggende, le notizie che ricostruiscono la storia del rapporto tra il territorio e i suoi abitanti. In particolare, in un passo all’interno della sezione dedicata all’area abitata dai Veneti antichi è riportato un aneddoto curioso. Mentre parla dei sacrifici che gli antichi Veneti avrebbero tributato all’eroe greco Diomede, l’autore fa riferimento a due boschi sacri sui quali si vocifera che avvengano cose straordinarie: alcuni dicono che in essi i cervi pascolassero con i lupi e che i cani all’inseguimento perdessero le tracce delle prede non appena queste entravano in quest’area; altri raccontano di un fatto davvero singolare capitato a un uomo del posto. Costui era solito offrirsi come garante per chiunque, al punto che un giorno dei cacciatori che avevano appena catturato un lupo, per prenderlo in giro, gli chiesero se fosse disposto a garantire anche per il lupo: in quel caso avrebbero liberato l’animale. L’uomo acconsentì e così, tra lo scherno dei cacciatori il lupo venne liberato. L’uomo di certo non poteva immaginare che il giorno successivo il lupo che aveva salvato l’avrebbe ricompensato spingendo verso i suoi possedimenti un branco di cavalle che si distinguevano più per la velocità che per la bellezza. Profondamente colpito dalla riconoscenza del lupo l’uomo avrebbe marchiato con l’immagine di un lupo (da cui il termine lykophorous, da lykos che in greco significa lupo) le cavalle donategli, la cui proprietà restò appannaggio esclusivo della sua famiglia per generazioni. “Così l’allevamento dei cavalli divenne famoso in quei luoghi. Ma ora, come abbiamo detto, questa attività è scomparsa del tutto”: non è scomparsa del tutto la traccia di questi animali, di cui uno scheletro è conservato proprio nel nostro museo!

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