CADONEGHE FINO AGLI ANNI ’80 DEL NOVECENTO

Il territorio di Cadoneghe è la vasta distesa di pianura compresa entro lʼangolo formato dal corso di due fiumi, il Brenta e il Muson dei Sassi: il secondo affluisce nel primo dopo aver lambito la cittadina e delimita il confine Sud della Centuriazione a Nord-Est di Padova.

Il suo contesto urbano si sviluppa come  una piccola cittadina alla periferia di Padova, anzi, almeno per quel che riguarda il suo aspetto visibile, era fino a qualche tempo fa ancora meno: un allinearsi impreciso di case unifamiliari lungo una strada principale con una piccola piazza centrale, uno slargo poco rappresentativo.

Nei primi anni ’80 del Novecento assistiamo alla trasformazione di Cadoneghe: la costruzione del nuovo Municipio ne è stato l’elemento iniziale, e il punto di partenza è la storia del felice incontro tra un Sindaco intenzionato a lasciare un segno tangibile del suo mandato e del suo impegno politico e civile, e un professore di chiara fama intento ad alcune verifiche sostanziali del suo lavoro.

Lungo la via Gramsci il percorso principale che aggrega secondo unʼorditura più o meno regolare, al di qua e al di là della strada, il tessuto prevalente di case basse che la caratterizza. Si tratta di unʼedificazione recente che non ha particolari tratti distintivii ma che ugualmente dà l’impronta della cittadina, nata in maniera spontanea su lotti di terreno individuali in relazione alla presenza della fabbrica, nella cui trama si possono vedere influenze remote della centuratio romana e i cui segni regolari si possono scorgere, li sì ancora con evidenza visiva, nei “campi lunghi” del territorio padovano, e nell’orditura delle colture segnate dai solchi tipici di irrigazione, piantumati di pioppi lungo  i bordi stradali, punteggiati dai presidi architettonici degli insediamenti rurali talora assai belli con alcune costruzioni tipiche.

 La strada lascia tutto da un lato la piazza costeggiandola ed escludendone così alquanto il quarto lato potenziale della sua definizione; sugli altri tre ad ovest due gradevoli piccole case popolari a due piani, sullo sfondo la costruzione “rimodernata” di una scuola con davanti un piccolo giardino, ad est il Municipio ormai costretto nel vecchio edificio più volte riadattato allo scopo e provvisoriamente collegato con un passaggio aereo allʼanalogo ma recente edificio delle Poste al suo fianco. Quest’ultimo, nonostante tutte le trasformazioni, è l’unico a conservare  una traccia della memoria storica del luogo. Complessivamente l’assetto dei manufatti privo di relazioni spaziali non riesce a determinare un invaso definito, sul quale prevale in definitiva il verde casuale di un’aiuola centrale, un grande tiglio e qualche brutto abete che funziona più che altro come spartitraffico per la circolazione. Questa era, all’incirca, la situazione fino al 1981.

Autore dell'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.