ALDO ROSSI A BORGORICCO

Secondo Aldo Rossi, l’architettura deve dare un contributo alla costruzione della città, manifestandosi nella sua indipendenza per creare la tipologia architettonica data dalla tradizione storica, dalle tecniche costruttive e dalle caratteristiche dei materiali. Nel progetto di architettura, devono essere messi a fuoco i temi che costituiscono i fondamenti del rapporto tra architettura e città.

Nel suo intervento a Borgoricco (1985), Aldo Rossi mette in evidenza come il territorio, eccezionalmente ubicato nel tracciato della centuriazione, non viene assunto come luogo remoto della storia e della memoria, ma come terra viva, fatta di gente, di lavoro agricolo, di commerci e altre attività. L’opera antica non è osservazione archeologica, ma elemento di continuità.

Il Municipio è impostato secondo la tipologia della domus romana, delle cascine lombarde, degli Hoff viennesi e berlinesi (agglomerati abitativi per operai), a formare un perimetro che racchiude una corte ed è anche questo un tentativo di dare vita ad un luogo che sia esempio di edificazione in continuità con l’esistente.

La nuova città che viene a svilupparsi è costituita da Municipio, Centro Civico, Piazza e Monumento ai Caduti e Parco Urbano, ai margini dei quali si sviluppa una rete viaria ordinata al servizio di lotti rettangolari sui quali si posizionano edifici bassi, a pochi piani, come gran parte degli edifici tradizionali della campagna veneta.

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