I BORGORICCO

Una dinastia feudale importante per il nostro territorio fu quella dei “Da Borgoricco”, le cui origini sono tutt’oggi poco conosciute. L’etimologia di questo cognome deriva da burgus (dal tedesco burg che significa borgo, castello) e richus (che significa dominante o ricco).

Probabilmente essi erano anche conosciuti con il cognome “Da Ponte o da Pomedello” (a loro volta facenti parti del clan dei Conti di Padova), i quali attorno al secolo XII avevano possedimenti presso le zone di Sala e Campocroce, oltre ad un fortilizio nella località di Desman. Questo collegamento familiare è stato ipotizzato sulla base del fatto che spesso i membri di entrambe le case hanno come nome comune quello di “Engolfo”. Possiamo dunque affermare con sicurezza che essi furono i primi feudatari delle aree di Sant’Eufemia e di Borgoricco. Conosciamo, inoltre, il loro stemma, ossia un leone rampante bianco o argenteo su sfondo rosso.

Il nome più antico che emerge dalle fonti è quello di Ardingo, il quale viene citato assieme ai figli Wecelli e Lemmici come testimone di un contratto di nozze attorno al 1130. Gli stessi Ardingo e Wecelli vengono citati nuovamente dalle fonti in quanto proprietari di una curia, ossia un palazzo dove venivano esercitate “azioni di giustizia”; quest’ultimo è forse da identificare con il castello situato nella zona detta oggi “del Castellaro”. Il membro più famoso della dinastia fu Alberico, il quale fondò due chiese (dedicate rispettivamente a S. Michele Arcangelo e a S. Giovanni Battista) sul monte Venda, dove condusse una vita da eremita fino alla sua morte, sopraggiunta nel 1251.

A partire dalla fine del XII secolo, tutti i “Da Borgoricco” che vengono citati dalle cronache sono accomunati da una caratteristica principale: ognuno di loro risiede a Padova. Che cosa è successo nel frattempo?

Ancora una volta le fonti ci vengono in aiuto. Sappiamo infatti che nel 1181 un tale Aicardino da Borgoricco comprò una casa a Padova, probabilmente a causa di quanto accaduto due anni prima: il Comune di Padova aveva attaccato il castello di Borgoricco e consegnato il fortilizio a Speronella Dalesmanini. Tale azione seguiva una pratica consueta per i comuni italiani dell’epoca, che esercitavano il controllo sul contado tramite l’eliminazione di poteri rivali nelle campagne, con il conseguente trasferimento dei nobili all’interno delle mura cittadine.

Cronache successive menzioneranno altri “Da Borgoricco” residenti a Padova ed impiegati quasi sempre come notai o procuratori fino al 1500, quando, infine, anche l’ultimo ramo della famiglia si estinse.

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