TADAO ANDO ED IL RESTAURO DI PUNTA DELLA DOGANA A VENEZIA

Il progetto prevedeva la riconversione in museo d’arte moderna della Dogana da Mar, lo storico complesso di proprietà dello Stato costruito nel XV secolo sulla riva prospicente piazza San Marco. Il concorso per la realizzazione del progetto, indetto a Venezia, al quale ha partecipato anche la Fondazione Guggenheim con l’architetto Zaha Hadid, è stato vinto dall’architetto giapponese Tadao Ando con la Fondazione Francois Pinault (il proprietario di palazzo Grassi). La Dogana da Mar, costruita all’inizio del XV secolo sulla punta del promontorio omonimo nel sestriere di Dorsoduro, per far fronte all’incremento del traffico commerciale nel bacino di San Marco, è stata ricostruita più volte nel corso del tempo. La sua forma attuale è frutto di un restauro effettuato nella seconda metà del XVII secolo. Sebbene attualmente la Dogana ospiti in parte uffici e magazzini, resta un luogo di particolare valore simbolico, molto amato dai veneziani. L’edificio ha una pianta triangolare corrispondente al profilo della costa e murature di mattoni rossi. L’incarico richiedeva il consolidamento strutturale dell’edificio pericolante e l’allestimento al suo interno di una galleria espositiva per l’arte moderna dopo aver provveduto a dotarlo di un sistema di protezione contro l’acqua alta. Il progetto ha dovuto tener conto delle leggi italiane sulla tutela dei beni architettonici, che impongono un restauro filologico degli edifici storici che li riporti allo stato originario, vietando qualsiasi intervento che ne alteri l’aspetto esterno e interno. Tenendo conto di questi vincoli, ancora una volta, il problema affrontato è stato di riuscire a realizzare uno spazio moderno sviluppando contemporaneamente le potenzialità del monumento antico. Oltre a riportare alla base le apparecchiature murarie in laterizio e le travature in legno dei soffitti nascoste dagli interventi successivi, le poche modifiche apportate riguardano l’introduzione di alcuni elementi architettonici volti a valorizzare il fascino degli ambienti e conferire maggiore risalto alla singolarità dell’edificio. Così anche la punta della Dogana sarà collegata dai vaporetti che attraversano il canale. La stimolante interazione tra l’arte moderna e il patrimonio storico di cui è ricca la città offrirà al pubblico un’esperienza unica.

Fonti: Francesco Dal Cò.

Autore dell'articolo:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.